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28 Novembre 2016
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Eccoci arrivate al lancio della nostra quarta rubrica intitolata “ Doula Pensiero”.
Si tratta forse di quella più personale, grazie alla quale cercheremo di far uscire un pezzetto del nostro mondo, ormai altamente contaminato da un modo Doulesco di osservare, parlare e stare con gli altri.
Voi che leggete forse vi chiederete cosa significa “modo Doulesco”
e forse starete anche pensando che queste tre di Orbita Doula siano un po strane.
Tranquilli! Avete tutta la nostra comprensione!
Noi stesse infatti abbiamo impiegato più di due anni per fare chiarezza dentro di noi e capire come applicare nella quotidianità quelle informazioni e quelle esperienze vissute alla Libera Scuola Doule e Coun&Doule, che ci hanno permesso di guardare alle relazioni umane, alla comunicazione e ai bisogni, in particolare delle neo mamme e delle famiglie, in un modo completamente nuovo.
Non è stato sempre semplice ma non abbiamo mai smesso di crederci ed oggi, grazie ad Orbita Doula, vogliamo prenderci l’impegno di stare accanto alle mamme e alle famiglie, poiche’ riconosciamo loro lo stesso diritto che abbiamo desiderato per noi, ovvero quello di essere sostenute e accompagnate con informazioni corrette e aggiornate ma soprattutto ascoltate e non giudicate, in un periodo in cui ci si sente sole e vulnerabili, come quello del post parto.
Vorremmo provare a dare il nostro contributo per far si che vengano annullate le etichette sociali e i pregiudizi su -come deve ESSERE una BRAVA MAMMA- poiché non fanno altro che minare le sicurezze personali e la capacità di osservazione che ogni madre possiede nei confronti del proprio bambino.
Oggi, anche in conseguenza di una nuova composizione famigliare, osserviamo spesso neo- mamme che vivono in una solitudine spesso scambiata dagli altri per autonomia, come se il fatto di affrontare da sole le difficoltà del nuovo ruolo, corrispondesse ad una migliore performance dell’essere madri.
Noi invece riteniamo che quelle mamme potrebbero avere solamente bisogno di sentirsi legittimate nel formulare una domanda di aiuto, e crediamo che sia giusto e necessario promuovere l’idea secondo la quale, preoccuparsi di predisporre un ambiente in cui la neo mamma si senta contenuta, protetta e accolta la aiuti ad esprimere al meglio la sua personale predisposizione a prendersi cura di un neonato.
Per crescere un figlio non occorre essere una madre perfetta ma, come scriveva l’illustre pediatra e psicoanalista inlgese Donald Winnicot (1896-1971), occorre essere una madre “sufficientemente buona e affettivamente presente”.
Winnicot ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile.
La madre “sufficientemente buona” è una donna spontanea, autentica e vera che, con ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoramenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore ma è anche vero, come scrive Winnicot , che “ amare è una faccenda complicata e non un semplice istinto”.
Per questo risulta fondamentale fornire alle madri strumenti efficaci per poter accettare ciò che sono e ciò che fanno, senza far loro subire il peso di giudizi ed etichette ma senza illuderle che esistano soluzioni o consigli efficaci più del loro istinto.
E a tal proposito, il Doula pensiero che desideriamo affidarvi oggi è che, a fronte di un bisogno reale nel post parto, riuscire a costruire un sostegno concreto rivolto alle neo-madri che coinvolga una rete di professionisti in grado di lavorare insieme per rassicurarle ed aiutarle, possa fare davvero la differenza in termini di benessere globale di tutta la neo famiglia.
Noi Alice, Bruna e Francesca abbiamo piantato un primo timido seme e proveremo a coltivarlo con amore, fiducia ed onestà.
A presto!
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